L’ipoacusia, o perdita dell’udito, è per l’anziano un fenomeno molto diffuso e le sue cause sono tutt’oggi oggetto di numerosi studi
L’ipoacusia nell’anziano risulta molto frequente ed è dovuta principalmente all’invecchiamento del sistema uditivo.
Spesso è un problema sottovalutato soprattutto nella fase iniziale. Si comincia a prenderlo in considerazione, e quindi a rivolgersi ad uno specialista, solo nel momento in cui c’è un peggioramento improvviso e significativo.
E’ anche una condizione invalidante dal momento che riduce sensibilmente le relazioni sociali dell’anziano costringendolo pian piano all’isolamento. Infatti, le prime avvisaglie si hanno quando l’anziano comincia a lamentare scarsa capacità nel seguire i discorsi in ambienti rumorosi come per esempio al ristorante. Oppure ha grande difficoltà a seguire i dialoghi in televisione. Le frequenti incomprensioni all’interno delle relazioni sociali, soprattutto in quelle famigliari, portano ad un isolamento che ha ripercussioni serie, fino a condurre anche ad una demenza senile anticipata.
CAUSE E CONSEGUENZE DELL’IPOACUSIA NELL’ANZIANO
La perdita dell’udito nell’anziano è causata da:
- tappi di cerume
- deterioramento dovuto all’età
- protratta esposizione al rumore nel corso della propria vita
- problemi vascolari
- genetica
Inizialmente la perdita dell’udito interessa le frequenze acustiche più alte e quindi le prime difficoltà si hanno nella comprensione del linguaggio: determinate consonanti sono suoni ad alta frequenza e quindi non distinguibili a chi soffre di ipoacusia, ma anche le voci dei bambini e alcune voci femminili. Anche alzare il tono della voce a volte non serve perché si accentua solo il suono delle vocali che sono però a bassa frequenza.
Secondo varie ricerche le conseguenze dell’ipoacusia nell’anziano sono:
- isolamento sociale
- depressione
- irritabilità
- rischio cadute
- qualità della vita inferiore
- rischio di demenza
COME E QUANDO INTERVENIRE
Solo l’applicazione delle protesi acustiche può migliorare l’ipoacusia negli anziani. E qui entrano in gioco due grandi scogli da superare: la nota diffidenza verso gli apparecchi acustici (spesso sulla base di commenti insoddisfatti di amici e parenti) e la mancata presa coscienza del fatto di sentire meno.
Scegliere il momento giusto per mettere l’apparecchio acustico è fondamentale: se inserito troppo presto verrà rifiutato per la sensazione di rimbombo che dà, al contrario se applicato in modo tardivo sarà destinato a non portare giovamento.
Quindi è consigliabile sottoporsi ad un esame di misurazione dell’udito (audiometria) almeno una volta all’anno dopo i 60 anni e, se c’è famigliarità, bisognerebbe iniziare i controlli al compimento dei 50 anni.
Ricordiamo che gli apparecchi acustici, al pari di altre protesi, sono rimborsabili dal servizio sanitario nazionale, ma è necessario che la diagnosi e la prescrizione siano effettuate da uno specialista che operi all’interno del Servizio pubblico.
SUPPORTO ALL’ANZIANO AFFETTO DA IPOACUSIA
Quando all’anziano viene diagnosticata l’ipoacusia e quando anche la protesi acustica non risolve il problema in maniera definitiva, una soluzione ottimale è quella di affiancare alla persona un supporto domiciliare. Lo scopo è quello di aiutare, per esempio, l’anziano nelle uscite e nelle visite e in tutte quelle incombenze che prevedano che la persona comprenda tutto quello che gli viene riferito.
La nostra cooperativa attiva dal 2014 sul territorio è in grado di fornire un’assistenza a domicilio con personale qualificato oppure con assistenti famigliari assicurando alle famiglie la serenità necessaria.
CHIAMACI PER AVERE INFORMAZIONI RELATIVE AL NOSTRI SERVIZI DI